mercoledì 18 gennaio 2012
FORZA E CORAGGIO
Caro direttore,
ho letto i risultati di una recente ricerca che confermano ancora più drammaticamente la frattura fra Nord e Sud.
Così ho capito perché un amico per gli auguri del nuovo anno mi ha scritto che “il 2012 non può portare letizia e serenità. A me servirebbero forza e coraggio”. Ecco ciò che serve a tutti: forza e coraggio. La Campania occupa l’ultimo posto tra le Regioni italiane e Napoli occupa l’ultimo posto tra le città italiane. Siamo al di sotto del fondo. E la Regione? Il Comune? Cosa fanno? Al momento poco o nulla è stato fatto.
Allora mi è venuta in mente una frase di San Benedetto: “C’è un uomo che ama la vita e desidera giorni felici?”.
Sulla base di questo, San Benedetto coi suoi fratelli ha salvato tante cose del passato – in un tempo di malora peggio di questo – e inventato cose nuove. Ora si tratta di fare lo stesso. Ma senza desiderare davvero la felicità – più e dentro ogni altra cosa – non si ripara nulla dalla malora, pur nelle difficoltà e nelle ferite, e soprattutto non si inventa nulla di nuovo.
Non si tratta più di sforzarsi per tener su ciò che sta crollando: è fatica sprecata. Cosi come chi si lamenta o protesta non fa altro che aggravare il peso dei già afflitti. Anche chi si guarda intorno smarrito e insicuro non fa altro che perdere la propria vita.
Qui adesso occorre avere forza, coraggio e il fuoco negli occhi per rimettersi insieme e ricostruire le case distrutte, mattone su mattone senza indugio.
Per quanto riguarda Napoli vuol dire non subire da rassegnati ma accettare la provocazione di questo sfascio mortificante e mettersi al lavoro, ognuno nel proprio ambito, e tirar fuori tutto l’ingegno, la conoscenza, la creatività e la forza di aggregazione che c’è nel nostro popolo.
In un recente volantino di Comunione e Liberazione c’è scritto “che solo dentro un popolo rinasce la speranza, la forza, il coraggio”.
E il popolo è un mettersi insieme della gente non nella provvisorietà di un tornaconto, ma sostanzialmente. Non contro un nemico, ma per un bene desiderato e perseguito.
Allora anche le scelte politiche devono essere in funzione di chi si muove in questa direzione e non più a vantaggio di chi agisce per schieramenti di potere e promette di cambiare tutto perché nulla cambi.
Per questo occorre “forza e coraggio”.
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