mercoledì 18 marzo 2009

A proposito della crisi


un articolo in cui sostanzialmente il filosofo Umberto Galimberti esamina l'attuale andamento dell'economia e di cosa prova la gente a diventare collettivamente più povera e cito:

"....e così ciascuno per sè, sente il brivido della crescita zero o addirittura della decrescita a cui non sa con che strumenti reagire, perchè, avendo affidato ormai da tempo la comunicazione personale ai mezzi di comunicazione, avendo scambiato l'amore per i figli con le cose da garantire ai figli, il riposo dal lavoro con il traffico furioso dele ferie, cosa accade quando bisogna di nuovo imparare a parlare tra noi con qualche televisore in meno, quando bisogna riuscire a fare arrivare il nostro amore senza quel veicolo sbrigativo che sono le cose, quando bisogna imparare a cambiare senza l'aiuto di una agenzia di viaggio??. Ciò può avvenire incominciando magari a rinunciare all'individualismo sfrenato e aggressivo degli ultimi decenni, per privilegiare il noi rispetto all'io....tale è infatti l'invito martellante della pubblicità che ogni giorno ci sollecita ad una sorta di consumo forzato, che non ci mette al riparo dal monito del filosofo Gunther Anders: "l'umanità che tratta il mondo come un mondo da buttare via, tratta anche se stesso come un'umanità da buttare via"

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