Bisogna essere felici di nulla,
magari di una goccia d’acqua
oppure di un filo di vento.
Di un animaletto che si posa
sul tuo braccio o del profumo
che viene dal giardino.
Bisogna camminare su questa terra con le braccia tese verso qualcosa che verrà
e avere occhi sereni per tutte le incertezze del destino.
Bisogna saper contare le stelle,
amare tutti i palpiti del cielo
e ricordarsi sempre di chi ci vuole bene.
Solo così il tempo passerà senza rimpianti e un giorno potremo raccontare di aver avuto tanto
dalla vita”
(Manolo Alvarez, poeta contadino spagnolo)
Questa poesia l'ha appena imparata mio figlio Antonino di 7 anni che frequenta la 2 elementare.Me l'ha fatta sentire a cena.
Bravo Antonino e brava la maestra che li inizia a queste parole semplici ma importantissime.
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